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Rubrica Legale

Cosa fare quando il Covid impedisce l’imbarco su un volo aereo.

Il virus Covid ha determinato una pandemia con la quale l’intero mondo è costretto a fare i conti; a tal proposito, vi sono settori che risentono particolarmente del Virus, come quello legato al turismo e ai voli aerei.


Infatti, non è raro il caso in cui, una volta acquistato un biglietto aereo, il passeggero contrae il virus e pertanto rimane impossibilitato ad imbarcarsi e godersi la vacanza tanto a lungo pianificata. In tali situazioni, le compagnie sono solite negare il rimborso del biglietto aereo, oppure offrire un voucher, da utilizzare entro il termine di un anno dalla sua emissione.

Niente di più errato.

Infatti, il virus Covid rappresenta una circostanza eccezionale che impedisce al passeggero di imbarcarsi sul volo aereo, determinando quindi la risoluzione del contratto con corrispondente obbligo, da parte della compagnia aerea, di rimborsare quanto speso; è quanto stabilito dal Codice Civile e dal Codice della Navigazione. Inoltre, c’è da considerare che anche i decreti governativi, nonché il Codice penale, impediscono a chi abbia contratto il virus Covid di lasciare il proprio domicilio e imbarcarsi sul volo aereo; si rischiano pesanti sanzioni, oltre ad una incriminazione per epidemia dolosa, nel caso in cui il comportamento sconsiderato determini l’ulteriore
diffusione del virus.

Video esplicativo

In tali casi, occorrerà mettere in mora la compagnia aerea, tramite l’invio di una formale diffida e, solo qualora essa non risponda nel termine assegnato, si potrà coltivare il giudizio per vedersi riconosciuto quanto stabilito dalla legge.

Discorso diverso nel caso in cui sia la compagnia aerea a dover cancellare il volo aereo (oppure in caso di ritardo superiore alle tre ore); in tale situazione, al passeggero verrà corrisposto il rimborso di quanto speso per il biglietto aereo e una compensazione pecuniaria, il cui importo varia a seconda della distanza che intercorre tra l’aeroporto di partenza e quello di arrivo che può arrivare fino a 60 euro. Anche qui, è prevista la risoluzione del contratto in presenza di circostanze eccezionali.